Mobilitazione e solidarietà di molte aziende per affrontare il Covid-19

È passato circa un mese dallo scoppio dell’emergenza sanitaria Coronavirus. Anche se non tutti i paesi hanno imposto la quarantena allo stesso tempo. L’Italia è stata il precursore, altri paesi come Francia, Germania, Austria, Inghilterra e molti altri paesi europei hanno seguito successivamente i suoi passi.

Una quarantena che ha messo tutti alla prova. Medici e gli infermieri che sono in prima linea in questa lotta sono diventati i nostri eroi, noi cittadini costretti al confinamento nelle nostre case partecipiamo alla lotta contro questo virus, perché ricordiamolo, è rispettando le regole di distanziamento sociale che la situazione potrebbe migliorare. Infine ci sono le aziende che hanno dovuto riorganizzarsi per affrontare questa pandemia.

Come far fronte alla carenza di mascherine e tute protettive?

L’Italia, come altri paesi europei, ha una carenza di mascherine e di tute protettive, soprattutto per chi ne ha più bisogno come medici infermieri e personale sanitario. Le soluzioni quindi sono 2: chiedere aiuto alla Cina per esempio e farsi mandare delle mascherine (pero come abbiamo visto qualche settimana fa, la consegna non è nemmeno garantita, in quanto qualcuno potrebbe intercettare la merce – vedi il nostro articolo sulla mancanza di solidarietà dalla Repubblica Ceca), oppure chiedere alle aziende di riconvertire la loro produzione.

Che cosa significa riconvertire la propria produzione? Prima di tutto significa non chiudere l’azienda e mettere i dipendenti in cassa integrazione, e questa è già una buona notizia. Anzi, questo significa in generale aumentare il personale per essere in grado di aumentare più rapidamente la produzione. Numerose aziende del mondo tessile hanno risposto all’appello. È il caso per esempio della Miroglio, la quale ha deciso di lasciare da parte per ora la sua attività principale (alta moda) per produrre solo mascherine. Dallo stabilimento di Cuneo usciranno circa 1 milione e 200 mila mascherine al mese, l’obiettivo è di arrivare fino a 100 mila al giorno.

Anche le aziende del lusso hanno deciso di dare il loro contributo. Per esempio, lo stabilimento di Prada in provincia di Perugia non produrrà più pantaloni ma ben 110.000 mascherine e 80.000 camici per il personale medico. Gucci realizzerà un milione di mascherine e più di 50.000 tute mediche. Anche Mango ha voluto dare il suo contributo alla Spagna donando 2 milioni di mascherine.

L’importanza dell’igiene delle mani

Per combattere la diffusione del virus è importante, probabilmente lo sentirete una decina di volte al giorno su tutti i canali, lavarsi bene le mani e farlo regolarmente. Il modo più sicuro per avere le mani ben disinfettate quando siamo fuori in mancanza di acqua e sapone è l’uso di gel idroalcolico. Anche in questo settore molte aziende hanno riorganizzato la loro produzione o hanno aumentato la produzione attuale.

Le aziende cosmetiche, ad esempio, sono passate dalla produzione di profumi e altri prodotti cosmetici alla produzione di gel per le mani. È il caso per esempio di un’azienda sarda che passa dalla produzione del profumo “acqua di Sardegna” al gel igienizzante per le mani. L’azienda parmense Davines ha iniziato già a marzo una produzione di circa 100.000 flaconi di gel per le mani con l’obiettivo di aumentarla qualora fosse necessario.  Anche il settore delle bevande alcooliche ha voluto partecipare, come Campari e Amaro Ramazzotti che si convertono anche loro per produrre il gel disinfettante.

Nel settore farmaceutico, avevamo già menzionato qualche settimana fa l’azienda Angelini Pharma, produttrice della famosa Amuchina, che aveva aumentato considerevolmente la loro produzione di questo prodotto. Ma in questo settore, sono numerose le altre aziende a dare il loro contributo, sia dei piccoli laboratori che delle multinazionali farmaceutiche. Per esempio il gruppo Menarini ha deciso di produrre nel suo stabilimento di Firenze 5 tonnellate di gel alla settimana, cosi come la Valpharma Group che ha donato dei dispositivi di protezione ai medici di San Marino e ha iniziato la produzione di gel per le mani. Pfizer Italia ha donato 2,5 milioni di euro di farmaci. Insomma l’abbiamo capito, gli esempi di aziende che si mobilitano per dare una mano per fronteggiare questa crisi sono tanti.

Linee di produzione e macchinari industriali indispensabili in questo periodo

Per poter aumentare la produzione, o per poter avviarne una nuova, le aziende devono disporre di linee complete di produzione e di confezionamento. Le macchine essenziali per la produzione di gel idroalcolico sono i monoblocchi di riempimento e tappatura, che permettono il riempimento e la tappatura automatica di flaconi di plastica e vetro di diverse dimensioni. È anche possibile avere una sola riempitrice di liquidi e tappare i flaconi manualmente. Ci sono diverse soluzioni, a seconda delle esigenze del cliente.

Alcune aziende sono già in possesso di queste macchine o linee, producendo già prodotti simili, altre hanno la necessità immediata di investire in una riempitrice tappatrice. Nel nostro catalogo di macchine packaging e di processo usate, troverete una vasta gamma di riempitrici tappatrici, riempitrici rotative o lineari per liquidi, tappatrici, macchine immediatamente disponibili e adattabili a tutti i tipi di formati di flaconi e tappi (tappo a vite, tappo a pressione, spray…). Troverete anche etichettatrici di seconda mano, che possono completare le macchine di riempimento e di tappatura.

Non esitate a contattarci per un preventivo, saremo lieti di consigliarvi e di inviarvi diverse soluzioni per i vostri progetti. Vi ricordiamo che in questo periodo tutto lo staff di Makinate è operativo al 100%.

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