Famar era al centro delle discussioni già l’anno scorso, come vi abbiamo detto in un nostro articolo del novembre 2019, quando 5 dei suoi siti produttivi (3 in Francia, 1 in Canada e 1 nei Paesi Bassi) sono stati acquistati da Delpharm. Il futuro del sito produttivo vicino a Lione, a Saint-Genis-Laval per essere precisi, era incerto in quanto ritenuto invendibile e in amministrazione controllata dal luglio 2019. Le offerte di altre aziende farmaceutiche per rilevare questo sito di produzione erano scarse, fino alla settimana scorsa…
Che cos’è la clorochina?
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Sono stati condotti studi per testare l’efficacia della clorochina contro l’attuale pandemia di Coronavirus. La clorochina è una molecola che è stata sviluppata molto tempo fa come trattamento (curativo e preventivo) contro malattie come la malaria, il lupus e altre malattie reumatoidi. Dall’inizio di quest’anno 2020 sono state effettuate diverse prove, prima in Cina, poi in Francia a Marsiglia nel mese di marzo. I risultati sono ad oggi controversi e discutibili, poiché, sebbene alcuni risultati siano stati positivi, nulla è stato ancora provato scientificamente e gli studi clinici sono ancora in corso.
Chi vuole salvare Famar?
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Cosa c’entra il sito di produzione Famar a Saint-Genis-Laval? Beh, è l’unico produttore sul suolo francese che produce Nivaquine. La molecola della clorochina è presente in diversi farmaci, tra cui Nivaquina e Plaquenil, ed è la Sanofi che detiene l’autorizzazione all’immissione in commercio di questi due farmaci. Sarà il gigante farmaceutico a decidere, a tempo debito (soprattutto dopo il completamento dei test e la conferma che questo potrebbe essere una cura per il Covid 19), se aumentare la produzione di questo farmaco presso lo stabilimento di Lione. Famar dispone di linee di produzione e confezionamento in grado di produrre un milione di confezioni da 20 compresse in 21-28 giorni se le scorte sono sufficienti.
Un barlume di speranza per il contoterzista
La situazione di Famar sul sito di produzione di Lione è oggi critica, in quanto non solo è in amministrazione controllata dall’anno scorso, ma il suo portafoglio ordini dovrebbe fermarsi definitivamente il 3 luglio 2020. Un grosso ordine di Nivaquine potrebbe quindi forse salvare la fabbrica e i suoi 250 dipendenti.
Anche la regione Auvergne-Rhône-Alpes è pronta a mettere in atto aiuti regionali per sostenere Famar e aiutarla ad uscire dalla situazione. Non resta che attendere i risultati dei test clinici europei di Discovery attualmente in corso in 7 paesi (Francia, Paesi Bassi, Belgio, Lussemburgo, Regno Unito, Spagna e Germania).