La fabbrica flessibile nel futuro vista da Omron

La fabbrica flessibile

La fabbrica del futuro? Sarà flessibile e dinamica. Lo svela Omron azienda che da anni fornisce tecnologie nell’automazione industriale, nel settore della componentistica elettronica e nel comparto sanitario.

L’area dell’automazione industriale è in crescita: lo dimostrano i dati e i trend di un settore che, nei prossimi anni, sembra destinato ad espandersi sempre di più. Per andare incontro a queste evoluzioni ciò che serve è una fabbrica che sia flessibile e dinamica, in grado di creare un’armonia fra uomo e macchina, capaci di lavorare insieme per raggiungere nuovi obiettivi.

Proprio per questo sempre più aziende stanno puntando sulla robotica e su tecnologie di automazione. Di questo (e molto altro) ha parlato Donato Candiano, Sales Manager e Deputy General Manager di Omron Italia, intervistato da Publitec.

La fabbrica del futuro: flessibile e tecnologica

Nei prossimi anni, secondo l’esperto, Omron indirizzerà le sue energie per rispondere ad alcuni bisogni essenziali, puntando su digital transformation, carbon neutrality e incremento dell’aspettativa di vita. Stiamo infatti attraversando una fase che, secondo Candiano, ci porterà a un livello di collaborazione tra uomo e macchina sempre più armonizzato.

Il concetto è quello della fabbrica flessibile in cui l’uomo – nonostante le tecnologie – torna nuovamente al centro di tutto. L’automazione diventa così un mezzo che è in grado di migliorare il lavoro, ma soprattutto di restituirgli la creatività. Pensiamo, ad esempio, a un sistema in cui l informazioni riguardo il processo vengono trasmesse agli operatori in tempo reale, per consentire azioni correttive. Ciò significa che le macchine hanno la possibilità di migliorare il loro funzionamento grazie all’azione dell’uomo e viceversa.

Da questo punto di vista la flessibilità rappresenta un aspetto chiave. Dopo il passaggio avvenuto fra il mono product e il multi product, oggi è iniziata una nuova fase, quella dell’any product. L’obiettivo? Produrre una varietà di prodotti, ma con una minore quantità, puntando sempre su efficienza, sostenibilità e una riduzione degli scarti.

Cresce dunque la necessità di operatori che possiedano delle competenze digitali, ma anche di una fabbrica flessibile con moduli che si possano connettere fra loro e robot collaborativi. Un sistema tale da consentire il controllo anche con un’intelligenza artificiale.

Cosa ci attende: consumatori, 5G e cambiamenti

Al centro di tutto, come sempre, resta il consumatore che detta anche le regole di produzione. La flessibilità della fabbrica, secondo Omron, sta infatti anche nella capacità di soddisfare al meglio le esigenze singole dei clienti. Facendo dunque fronte a rapidi cambiamenti, lotti di dimensioni anche piccole e modifiche individuali. La robotica collaborativa entra proprio in campo riguardo questi aspetti, inglobando però logiche essenziali come il riciclo dei materiali e il riuso.

Basti pensare, ad esempio, al successo del ReManufacturing, la tendenza a smontare un prodotto già utilizzato, renderlo come nuovo e immetterlo sul mercato.  Le nuove tecnologie, ovviamente, restano lo strumento essenziale al servizio della fabbrica e dell’uomo. Fra le tecnologie sperimentate da Omron c’è il 5G che diventerà l’elemento chiave dell’Industria 4.0. Tra i vantaggi di una rete privata 5G c’è la possibilità di distribuire su uno spazio molto esteso i robot, senza considerare il punto di interruzione come accade con il Wi-Fi. Sii potranno così localizzare i singoli robot nella struttura, gestendoli senza la necessità di ideare un layout predefinito.

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