La Packaging Valley ai tempi del Coronavirus: un settore che non si ferma

L’annuncio dell’emergenza mondiale dovuta al Covid-19 annunciata qualche settimana fa ha costretto tutti i Paesi a riorganizzarsi in modo tale da rallentare la propagazione del nuovo virus. Questa riorganizzazione ha costretto le persone a rimanere a casa e le aziende a fermarsi o a lavorare a ritmo ridotto.

Alcune aziende pero sono operative al 100% in questo periodo, come le aziende farmaceutiche e tutte le aziende collegate al mondo farmaceutico. Oggi vi vogliamo parlare della Packaging Valley di Bologna in Italia, che menzioniamo spesso nei nostri articoli dedicati al packaging.

L’esempio di Marchesini

La Packaging Valley ricordiamolo, è un raggruppamento di più di 200 costruttori di macchine packaging in Emilia Romagna, tra Reggio Emilia e Bologna. Con un fatturato di più di 8 miliardi di Euro è la concentrazione di industrie più importante in questo settore in Europa.

Tra le aziende più famose, c’è il colosso Marchesini Group, multinazionale leader nella costruzione di macchine automatiche per il confezionamento di prodotti farmaceutici e cosmetici. L’azienda non si è mai fermata dall’inizio dell’emergenza, lavora infatti al 90% per il settore farmaceutico e gli ordini continuano ad arrivare sui 10 stabilimenti italiani del gruppo.

Nel suo portafoglio macchinari, Marchesini propone già da tempo macchine e linee intere per la produzione e il confezionamento di vaccini, e oltre agli ordini già in corso, sta già lavorando con un’azienda di Taiwan, specializzata nei vaccini, che studia un possibile vaccino contro il Coronavirus. Ci sono diversi progetti in ballo legati al Covid-19, uno di questi per esempio è un nuovo packaging per i tamponi.

Se l’emergenza Coronavirus non ha fatto fermare la produzione, i diversi stabilimenti hanno però dovuto adattare gli ambienti di lavoro al fine di proteggere sia i dipendenti che gli eventuali visitatori. Sin dall’inizio l’azienda ha subito implementato ferree regole quotidiane da seguire: diluizione dei turni di lavoro, smartworking, rilevamento della temperatura prima dell’entrata nello stabilimento, protezione garantita da guanti e mascherine, distributori di prodotto igienizzante per le mani e divisori di plexiglas negli uffici. Gli interventi intrapresi dall’azienda non si fermano qui, Marchesini infatti si è spinta oltre per proteggere i suoi dipendenti e clienti. Gli uffici e la parte produttiva comunicano per esempio grazie ad una app per ridurre gli spostamenti e per evitare gli assembramenti. Per i clienti che dovevano recarsi in uno  degli stabilimenti per assistere al collaudo di una macchina o di una linea, Marchesini si è organizzata per effettuare scrupolosamente i così detti FAT rispettando tutti i protocolli e collegandosi con i clienti grazie a telecamere adatte a tale scopo.

A caccia del vaccino

Le domande in questo periodo legate al vaccino sono tante, vorremmo tutti sapere quando sarà scoperto, da chi, come, dove e quando sarà prodotto… Se questo tema è importante e vitale per la nostra salute e per il nostro futuro, lo è anche per aziende farmaceutiche ed i costruttori di macchinari per la produzione e il packaging di questo futuro vaccino.

Rimaniamo sempre nella Packaging Valley: l’azienda IMA di Ozzano si tira avanti e informa che quando sarà scoperto il vaccino, le aziende dovranno essere pronte per poterlo produrre velocemente. Lo potranno fare con delle linee e degli impianti veloci, sicuri e moderni, come quelli che propone appunto la IMA da più di 60 anni. IMA fa anche essa parte degli attori più importanti dell’industria del packaging a livello mondiale. Oggi IMA conta più di 6000 dipendenti e 45 stabilimenti in tutto il mondo, di cui 26 in Italia.

Come Marchesini, anche IMA si è organizzata per continuare a lavorare durante questo periodo di crisi, puntando tutto sulla combinazione tra lavoro efficiente e tutela dei suoi dipendenti. Ha stretto accordi con i sindacati e ha riorganizzato gli uffici (optando per lo smartworking) e gli spazi all’interno della produzione. Essendo fornitore di grandi realtà farmaceutiche come Sanofi, Bayer o ancora Pfizer, è importantissimo per IMA non fermare né la produzione né l’assistenza ai clienti. Tutte le macchine IMA sono ormai equipaggiate da sensori e modem permettendo di fornire quanta più possibile assistenza da remoto.

Questi sono ovviamente solo due esempi, ma ci sono tanti altri costruttori di macchine packaging in Italia ed in tutto il mondo che hanno continuato e che continuano tutt’ora a lavorare in questo periodo. Lo si fa prendendo le misure necessarie per tutelare tutte le persone presenti all’interno dell’azienda con la speranza che presto si tornerà a lavorare a pieno regime.

L’impatto nel mondo industriale farmaceutico è minore nonostante il periodo di crisi, le aziende devono continuare a produrre i medicinali ed i costruttori a fornire le macchine necessarie. Anche Makinate nel suo piccolo è sempre rimasta attiva sin dall’inizio dell’emergenza per offrire ai suoi clienti macchine packaging e di processo usate, disponibili subito, non esitate quindi a contattarci!

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